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DAL VHF AL CPDLC: LA RIVOLUZIONE DELLE COMUNICAZIONI AERONAUTICHE

2024-12-10 11:36

Leonardo Ricci

Flight Corner,

DAL VHF AL CPDLC: LA RIVOLUZIONE DELLE COMUNICAZIONI AERONAUTICHE

a cura di Leonardo Ricci

FLIGHT CORNER

 

RUBRICA DI CULTURA TECNICA AERONAUTICA
a cura di Leonardo Ricci

 

Dal VHF al CPDLC: La Rivoluzione delle Comunicazioni Aeronautiche

 

Negli ultimi decenni, l'aviazione ha visto una trasformazione epocale nelle comunicazioni tra piloti e controllori del traffico aereo. L’immagine romantica del pilota che comunica via radio, attraverso le frequenze VHF o HF, sta lasciando spazio a una nuova generazione di strumenti: i sistemi di comunicazione dati come l’ACARS e il CPDLC. Questi strumenti stanno rivoluzionando il settore, rendendo le operazioni più rapide, sicure ed efficienti, specialmente in spazi aerei congestionati o remoti. È una rivoluzione silenziosa ma decisiva, che sta portando il cielo nel futuro.

 

 

Il passato: dalla radio ai primi dati

 

Tradizionalmente, i piloti si affidavano alle radio VHF per richiedere autorizzazioni, ottenere informazioni meteorologiche locali e comunicare con il controllo del traffico aereo (ATC). Tuttavia, quando gli aeromobili si trovavano oltre la portata VHF, in zone remote come oceani o deserti, si ricorreva alle trasmissioni HF, spesso soggette a interferenze.

 

Questa limitazione ha spinto l’industria a innovare. Nel 1978, ARINC introdusse l’ACARS (Aircraft Communications Addressing and Reporting System), un sistema rivoluzionario che automatizzava la registrazione degli eventi di volo — come l’uscita dal gate, il decollo, l’atterraggio e il ritorno al gate. Ben presto, l’ACARS si è evoluto in uno strumento indispensabile per:

 

-Richiedere bollettini meteorologici e ATIS.

 

-Trasmettere dati tecnici in tempo reale dai sistemi di bordo ai centri di manutenzione.

 

-Coordinarsi con le compagnie aeree per operazioni logistiche e pianificazione.

 

Con l’introduzione dell’ACARS, le comunicazioni vocali hanno iniziato a essere affiancate — e in alcuni casi sostituite — da trasmissioni dati, garantendo maggiore precisione e affidabilità.

 

 

Il futuro inizia: il sistema FANS

 

Negli anni ’80 e ’90, la crescita esponenziale del traffico aereo ha richiesto un’ulteriore evoluzione. Così è nato il Future Air Navigation System (FANS), un insieme di tecnologie che ha gettato le basi per una gestione più efficiente e sicura degli spazi aerei oceanici e remoti.

Il sistema FANS ha introdotto due strumenti chiave:

 

-CPDLC (Controller Pilot Data Link Communications): un sistema bidirezionale per la trasmissione di messaggi testuali tra piloti e ATC, che riduce la necessità di comunicazioni vocali.

 

-ADS-C (Automatic Dependent Surveillance-Contract): un sistema che invia automaticamente informazioni sulla posizione, velocità e altitudine dell’aeromobile, migliorando la sorveglianza in aree prive di radar.

 

 

I maggiori costruttori di aeromobili hanno personalizzato il FANS: Boeing con il FANS-1 e Airbus con il FANS-A. Questo sistema ha reso possibile l’utilizzo del CPDLC su larga scala, trasformando radicalmente il modo in cui piloti e controllori collaborano durante il volo.

 

 

CPDLC e ACARS: due strumenti, una visione

 

Sebbene entrambi i sistemi si basino su comunicazioni dati, hanno ruoli distinti:

 

-ACARS è lo strumento principale per le comunicazioni operative con la compagnia aerea, come:

 

-Richieste di bollettini meteo e ATIS.

 

-Trasmissione automatica di dati tecnici.

 

-Coordinamento logistico (es. Pre-Departure Clearance).

 

-CPDLC, invece, è progettato per interazioni dirette con l’ATC, come:

 

-Richieste di cambi di livello di volo.

 

-Deviazioni per maltempo.

 

-Autorizzazioni per rotte dirette.

 

Un esempio interessante è rappresentato dagli Stati Uniti, dove la Pre-Departure Clearance (PDC) viene gestita tramite CPDLC, mentre in Europa è più comune l’utilizzo dell’ACARS per questa funzione. (LOG-ON KUSA)

 

 

Disciplina operativa: il cuore del CPDLC

 

L’utilizzo del CPDLC non riguarda solo la tecnologia, ma richiede una rigorosa disciplina operativa. Ogni comunicazione deve essere gestita con precisione per evitare errori o ambiguità. Alcuni punti chiave:

 

-Responsabilità del Pilot Monitoring (PM): Il PM è il custode del CPDLC. Deve leggere, verificare e condividere ogni messaggio con il Pilot Flying (PF).

 

-Coordinazione dell’equipaggio: Ogni messaggio deve essere discusso e approvato prima di essere eseguito. La comunicazione tra i piloti è essenziale per evitare malintesi.

 

-Gestione dell’interfaccia: Su aeromobili più datati, l’adattamento ai nuovi sistemi può creare difficoltà. La formazione e l’attenzione ai dettagli operativi sono cruciali.

Trattare il CPDLC con la stessa serietà delle comunicazioni radio è un passo fondamentale per integrarlo con successo nelle operazioni quotidiane.

 

 

PBCS: il prossimo passo verso il futuro

 

Il futuro delle comunicazioni aeronautiche è già in evoluzione con l’introduzione del PBCS (Performance-Based Communication and Surveillance), che integra i sistemi di navigazione, comunicazione e sorveglianza. Questo approccio promette di ottimizzare ulteriormente le operazioni negli spazi oceanici, migliorando la sicurezza e riducendo i costi operativi.

 

 

Un cielo più connesso, ma sempre umano: il futuro del volo è ora

 

La transizione dalle comunicazioni vocali ai sistemi avanzati di trasmissione dati come ACARS, CPDLC e ADS-C sta rivoluzionando l’aviazione moderna. È una trasformazione che promette cieli più sicuri, operazioni più efficienti e connessioni globali sempre più intelligenti. Tuttavia, al centro di questa rivoluzione rimane un elemento insostituibile: il pilota.

 

La tecnologia può semplificare, ottimizzare e persino automatizzare, ma non potrà mai sostituire il valore unico dell’esperienza, della competenza e del giudizio umano. Il pilota non è un semplice utilizzatore di sistemi; è un decisore, un custode della sicurezza, e un professionista capace di interpretare e gestire situazioni che nessun algoritmo può prevedere.

 

Le innovazioni come il CPDLC offrono strumenti straordinari, ma è il pilota, con la sua capacità di analisi, la sua intuizione e il suo addestramento, a garantire che queste tecnologie siano utilizzate al massimo del loro potenziale. 

 

È la disciplina operativa, l’attenzione al dettaglio e il coordinamento tra gli equipaggi che trasformano i sistemi avanzati in valore reale.

 

In un cielo sempre più connesso, l’uomo rimane il cuore pulsante dell’aviazione. 

 

Ogni autorizzazione, ogni messaggio, ogni decisione presa a 30.000 piedi è un tributo alla capacità unica dei piloti di combinare innovazione tecnologica e competenza professionale.

 

Il futuro del volo è ora, ma il suo successo dipenderà sempre dall’uomo che guida questa rivoluzione. Perché la tecnologia può essere avanzata, ma nulla può sostituire la mente ed il cuore di un pilota.